lunedì 25 novembre 2013

Cominciare a mangiare sano. La vita, l’universo, gli additivi alimentari e tutto il resto

Coi tempi che corrono, l’età media sociale sì è notevolmente abbassata. Fino a trent’anni studi e/o stai con i tuoi, a meno che ti capiti quella strana mutazione definita fuga di cervello (a proposito, ma con tutte queste fughe di cervelli, i corpi che fine fanno? Chi se ne occupa? Ma non divaghiamo). Dai trenta ai quaranta sei ancora un ragazzo, buono quanto basta per far dire a tuo nonno che alla tua età aveva già maturato una pensione, lui. Dopo i quaranta cominci ad affacciarti alla vita adulta. La terza età è ormai qualcosa di mitico, tipo il terzo tempo in un derby Pisa-Livorno. Insomma, socialmente siamo tutti più giovani. Fantastico. Le nostre carte d’identità ne saranno felici.
La genetica, notoriamente pigra, ancora non si è adeguata. Insomma, il tempo passa, tocca tenersi un po’ da conto.
Arricchito di questa profonda illuminazione decido quindi di intraprendere l’intero grand tour del vivere sano. Buttar giù un po’ di peso, trascorrere più tempo all’aria aperta, il giusto esercizio fisico. Limito anche il fumo, anzi, magari smetto proprio. Vegetariano già lo sono, mica male.
Poi, naturalmente, la pietra angolare di tutto questo discorso: comincio a mangiare sano.
Seguono momenti di smarrimento.
Già, perché insomma, adesso cosa mangio? Non sono il tipo da fast food. La mia dispensa spesso e volentieri è austera come un cavaliere Jedi. Nel frigorifero può capitare di trovare persino del tofu. E non è lì per impressionare gli amici carnivori, lo mangio addirittura.
Tutto bene quindi? Apparentemente sì, ma colto da improvvisa puntigliosità vado a guardarmi quel che c’è DENTRO a quei cibi apparentemente e amichevolmente salutari. Insomma, mi armo di spiegazione di tutti quei codici e quelle sostanze indicate nelle etichette e guardo la mia credenza con occhi nuovi.
Avete presente lo strano caso del dottor Jekill e mister Hyde? Sì? Dite che esagero?
Cominciamo dall’aceto. Aceto rosso, che vuoi che ci sia dentro, no? Bene, c’è l’E224, o metabisolfito di potassio. Possibili effetti collaterali: allergie, disturbi digestivi, nausea, eliminazione del calcio, … , danneggia il DNA. Come danneggia il DNA? Vuoi dirmi che uno si vuole fare una sanissima insalata e rischia di trasformarsi nell’uomo ragno? Però, forse è per quello che si vestiva di rosso.
Vagamente turbato, verifico che la mia guida agli additivi nuova fiammante non tenda un po’ all’esagerazione. Sulla rete trovo decine di studi indipendenti tra loro e tutti quanti mi confermano amichevolmente che il mio condimento preferito si porta dietro un compagno un po’ bricconcello, o perlomeno se lo porta quello che ho acquistato io al supermercato. Ma torniamo alla dispensa.
Nei legumi in scatola trovo l’acido ascorbico. Niente di così spaventoso, entro i 10g al giorno è considerato innocuo, oltre può causare calcoli renali. Come dire, con l’inverno in arrivo, quel brivido in più nel fare il bis di zuppa rustica. Benissimo, visto che sembra proprio che la dispensa Jedi sia passata al lato oscuro, decido di aprire il frigo, prendo a caso un formaggio fresco spalmabile, è pure light. E c’è dentro la carragenina, o E407. Non sto a dirvi tutte le cose poco carine che provoca, basti sapere che già dal ’69 i topi su cui l’hanno sperimentato non hanno gradito per niente. Inoltre fin dal 2007 è considerato uno degli additivi più pericolosi in Gran Bretagna.
Dopo di questo, cos’altro potrei scoprire di stupefacente? Non è che sia proprio così profondamente austero, prendo una bibita in lattina. C’è L’E150d, o caramello di solfito d’ammonio, ottenuto spesso, nei paesi dove l’utilizzo è consentito, da mais transgenico. Ecco, l’E150d in quantità rilevanti è definito come “possibilmente mutageno”. E no, anche in questo caso non credo si intenda che vi verranno i superpoteri e faranno un fumetto su di voi.
Non sto a farvela lunga. Dopo pochi minuti di questa ricerca mi è venuto un gran mal di testa, ma così forte che ho deciso di prendermi un’aspirina.
A proposito, lo sapevate che anche nei farmaci ci sono gli eccipienti? Io no.
L’aspirina contiene Polisorbato 80 (E433), che è dagli anni ’50 che non hanno capito ancora se sia cancerogeno oppure no e Talco, E553b (sì, proprio quello che il vostro pediatra consiglia vivamente di NON mettere sulla pelle di vostro figlio).

Ho optato per una sigaretta.



 Il libro a cui ho fatto riferimento è Guida tascabile agli additivi alimentari, di cui copio la quarta di copertina.
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Nelle etichette dei prodotti alimentari dovremmo trovare un prezioso alleato per la nostra salute.La maggior parte delle volte, però, ci troviamo di fronte a sigle e nomi quasi impronunciabili, di cui non conosciamo il significato.
L'autrice svolge un'indagine precisa e completa sugli additivi alimentari che troviamo abitualmente nei nostri cibi, coloranti, addensanti, edulcoranti, stabilizzanti, aromatizzanti, conservanti e altri, e di ognuno sintetizza in una semplice tabella:
  • la provenienza (naturale o di sintesi)
  • il grado di pericolosità e gli eventuali disturbi e patologie che possono provocare
  • l'aggiornamento delle ricerche scientifiche sui danni causati alla nostra salute.
Due sezioni di approfondimento sono riservate a aspartame e glutammato monosodico, due degli additivi in commercio più diffusi e nocivi.
Lo trovate in libreria e a questo link: Guida tascabile agli additivi alimentari

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