sabato 21 dicembre 2013

I giochi perduti: Palla prigioniera e palla avvelenata

Per la rubrica "Giochi perduti" andiamo oggi alla scoperta di due grandi classici. I più grandicelli tra noi li avranno sicuramente praticati a scuola, in cortile oppure in palestra. Sono giochi molto semplici, basta una palla, un muro, un albero, due righe, magari tracciate per terra col tacco della scarpa.. ed un gruppo di amici. Come sempre, l'obiettivo di questi giochi era molto semplice: socializzare divertendosi, magari unendo un pizzico di agonismo e del salutare movimento fisico. 




Palla prigioniera (o palla combattentepalla battaglia,palla guerrapalla bollatapalla schiavapalla quadrata) è un gioco di squadra da svolgere in palestra o all’aperto. Da essa è derivato il famoso gioco americano del Dodgeball che non è altro che una ripresa di palla prigioniera con qualche piccola variazione.
Il gioco si svolge a squadre. Esse devono essere composte da un minimo di cinque giocatori fino ad un massimo di venti.
Per giocare a palla prigioniera è necessaria una palla ( sono consigliate quelle da pallavolo o, se si vuole rendere il gioco più difficile, una palla di plastica più suscettibile a deviazioni di traiettoria) e un campo da gioco, sia esso posto all’aperto o in una palestra, di misura rettangolare grande pressappoco 15×8 metri. Il campo dovrà essere delimitato sul fondo da una striscia orizzontale che delimiterà l’aerea dove si collocheranno i prigionieri catturati durante il gioco.
All’inizio della partita si scelgono due capitani che avranno il privilegio di scegliere i giocatori che formeranno la loro squadra ed inizieranno il gioco. A partita intrapresa colui che è in possesso della palla dovrà cercare di colpire gli avversari nell’altro campo tramite il lancio della palla. Se la palla prima di colpire l’avversario tocca terra o viene deviata la presa non è valida, al contrario se il giocatore viene colpito direttamente dovrà correre nell’area dei prigionieri posta sul fondo del campo degli avversari. Li dovrà aspettare che qualche suo compagno intercetti un tiro fermando la palla al volo liberandolo così dalla sua prigionia.
Vince il gioco chi riesce a colpire tutti gli avversari oppure, nella variante a tempo, chi allo scadere ha imprigionato più giocatori.
Palla avvelenata è un gioco per ragazzi molto simile a palla prigioniera (o palla combattente), con il quale è spesso confuso, e si può giocare in cortile oppure in palestra. I giocatori possono essere dieci o più, ed è importante che ci sia un muro, o un albero, contro cui far sbattere la palla “avvelenata”.
Si inizia la partita dopo che, con una conta, si è deciso chi sarà il primo battitore. Tutti allora stanno attorno al battitore, e quando questo lancia la palla contro il muro e chiama uno dei partecipanti a caso, Tutti si mettono a correre allontanandosi il più possibile, mentre il chiamato cerca di raggiungere la palla. Appena la raggiunge grida “Fermi tutti!”, costringendo gli altri a diventare “statue”. A quel punto, con la palla in mano può compiere tre passi verso un giocatore immobile e tentare di colpirlo (in altre versioni del gioco, i passi sono vietati). Se la “statua” viene colpita, viene eliminata, ma se questa riesce a respingere la palla con le mani (senza muovere il resto del corpo) la palla può essere presa da un giocatore – statua più lesto degli altri. Questo diventa il nuovo battitore e può continuare il gioco in questo modo. Se invece la “statua” presa di mira riesce a bloccare al volo la palla, è il battitore ad essere eliminato, e si riprende da chi ha afferrato la palla. Vince chi rimane ultimo.


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